Anche quest’anno, la Società Italiana di Neurochirurgia (SINch), in virtù della donazione messa a disposizione dall’Associazione Nazionale “GINETTA FERRAGUTI”, ha istituito, per i suoi iscritti, un bando per l’assegnazione di una borsa di studio per i giovani specialisti e specializzandi italiani impegnati nella disciplina Neurochirurgica e nella ricerca sul glioblastoma (GBM).
Una Commissione giudicatrice, costituita dal Comitato di Presidenza del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Neurochirurgia e dal Responsabile della sezione di NeuroOncologia della SINch ha selezionato i due studi più meritevoli, che sono stati premiati durante la Cerimonia Inaugurale del 71° Congresso Nazionale SINch, lo scorso giovedì 14 ottobre 2022.
Gli studi, e i ricercatori, premiati hanno affrontato due temi di rilievo per la ricerca sul glioblastoma, andando ad analizzare i meccanismi di aggressività messi in atto da questo tumore e il ruolo della chirurgia nella prognosi.
Gli studi premiati
I giovani neurochirurghi premiati quest’anno, Matteo Zoli e Nicola Montemurro, hanno partecipato al bando, rispettivamente, con gli studi: “Impact of phospholipase C β1 in glioblastoma: a study on the main mechanisms of tumor aggressiveness”, pubblicato sulla rivista Cellular and Molecular Life Sciences e “Surgical outcome and molecular pattern characterization of recurrent glioblastoma multiforme: A single-center retrospective series”, pubblicato su Clinical Neurology and Neurosurgery.
Lo studio del Dott. Zoli ha aggiunto un tassello importante alle informazioni già note sul ruolo chiave della fosfolipasi C β1, un enzima che ha un ruolo cruciale nella regolazione di molti meccanismi all’interno del sistema nervoso centrale e nello sviluppo dei gliomi.
Nel dettaglio, lo studio ha confermando che l’espressione del gene che codifica per questa fosfolipasi, detto PLCβ1, è correlata al grado di gravità del glioblastoma. In particolare, nei pazienti con glioblastoma sembra essere meno espresso rispetto agli individui sani.
Traslando questa osservazione su modelli cellulari in vitro, il gruppo di ricercatori di cui fa parte il Dott. Zoli ha confermato che silenziando il gene PLCβ1, cioè impedendo alle cellule di esprimerlo, si verifica una maggiore migrazione e invasione cellulare. Quindi, in buona sostanza, le cellule di glioblastoma diventano più inclini a formare metastasi.
Ad essere influenzate dalla minore espressione del gene PLCβ1, nel glioblastoma, sono anche la proliferazione e la sopravvivenza cellulare, che aumentano al diminuire dell’espressione di questo gene, rendendo il glioblastoma più aggressivo.
Tutte queste osservazioni, suggeriscono che il ruolo del gene della fosfolipasi C β1 sia molto importante nel determinare il grado di malignità del glioblastoma.
Il Dott. Montemurro, invece, ha indagato l’impatto dell’estensione dell’area rimossa durante la chirurgia del glioblastoma sulla sopravvivenza dei pazienti con GBM ricorrente.
Infatti, nonostante i recenti progressi nella diagnosi e nel trattamento della malattia, la prognosi dei pazienti con glioblastoma multiforme (GBM) rimane ancora sfavorevole e spesso si verificano ricadute. I risultati dell studio hanno confermato il ruolo dell’estensione dell’area rimossa tramite intervento chirurgico, durante la prima e la seconda operazione, come predittore significativo dell’esito della malattia nei pazienti con GBM ricorrente.
Inoltre, lo studio ha analizzato il profilo delle molecole espresse dal tumore nei pazienti con recidiva, dopo il primo e il secondo intervento chirurgico, per valutare come questi si evolvano e cambino nel tempo e come influenzino la sopravvivenza.
Lo studio ha dimostrato che il GBM ha un’evoluzione dinamica dopo la resezione chirurgica iniziale, ed esprime biomarcatori molecolari differenti. Questa osservazione supporta la necessità di ulteriori studi, per indagare le implicazioni cliniche e terapeutiche dei cambiamenti che avvengono nel glioblastoma dopo l’intervento chirurgico iniziale. Entrambi i contributi premiati con la “Borsa di studio Ginetta Ferraguti” saranno fondamentali per ampliare le conoscenze sul glioblastoma e migliorare la prognosi di questo tumore. Inoltre, grazie ai fondi ricevuti, i due ricercatori, insieme ai loro gruppi, potranno indagare ulteriormente i meccanismi alla base delle dinamiche di aggressività e di sopravvivenza del glioblastoma.
Fonti: 1. Ratti S, Marvi MV, Mongiorgi S, Obeng EO, Rusciano I, Ramazzotti G, Morandi L, Asioli S, Zoli M, Mazzatenta D, Suh PG, Manzoli L, Cocco L. Impact of phospholipase C β1 in glioblastoma: a study on the main mechanisms of tumor aggressiveness. Cell Mol Life Sci. 2022 Mar 18;79(4):195. 2. Montemurro N, Fanelli GN, Scatena C, Ortenzi V, Pasqualetti F, Mazzanti CM, Morganti R, Paiar F, Naccarato AG, Perrini P. Surgical outcome and molecular pattern characterization of recur-rent glioblastoma multiforme: A single-center retrospective series. Clin Neurol Neurosurg. 2021 Aug;207:106735.